lunedì 24 giugno 2013

Quant'è bonu lu pitaggiu!


Spesso il termine di "semplicità" viene associato al concetto di povertà, di sciapo... Quanto di più falso specie quando parliamo di "Pitaggio".
Attingendo tesoro dalla lingua francese, il termine "potage" (cioè zuppa), la Sicilia Occidentale ha sviluppato un piatto tanto facile nella preparazione, quanto delizioso.

Anche se è tipico del periodo primaverile, è una prelibata pietanza da gustare tutto l'anno.

Ecco cosa ci serve...

Ingredienti:

  1. 1 Kg di piselli freschi o surgelati
  2. 500 g di fave novelle sbucciate ("sprucchiati" in siciliano puro)
  3. Il cuore di almeno 4 carciofi
  4. Una cipolla
  5. Abbondante olio extravergine d'oliva
  6. Sale e pepe q.b
Benissimo, passiamo subito alla preparazione!
In un tegame abbastanza capiente (visto i volumi degli ingredienti) aggiungiamo i piselli, le fave fresche ben sgusciate, i cuori dei nostri carciofi tagliati a pezzetti e la nostra cipolla adeguatamente tagliata in simil modo. Saliamo e pepiamo a nostro piacimento.
Aggiungiamo una buona quantità di olio extravergine d'oliva, senza esagerare ma neanche lesinare in modo da far cuocere il tutto a fuoco lento; tuttavia se il tutto non è ben tenero, suggerisco l'aggiunta di mezzo bicchiere d'acqua. Vi raccomando di prestare attenzione a non far bruciare il tutto, quindi mescolate con una certa regolarità.
Il tempo di cottura è di circa un'ora; quindi servite e buon appetito!

Piccole curiosità... 

"U pitaggiu" è una pietanza assai versatile: si presta eccellentemente sia come contorno, che come condimento per del riso o meglio ancora, per la pasta (preferibilmente di corto formato) aggiungendo al suddetto condimento, un po' di salsa di pomodoro.
Altro utilizzo è come preparato a base vegetale per una buonissima frittata: in questo caso basta aggiungere delle uova ben battute, del parmigiano grattugiato e un pugno di pangrattato!
Altro impiego è come primo piatto nel fare delle polpettine col contorno di pitaggio: in tal caso basta aggiungere del macinato bovino o di maiale, compensando con le dosi di pangrattato e il gioco è fatto!


Si narra che...

Ci sono persone che ci lasciano un bellissimo ricordo nella nostra mente e nel nostro cuore anche se con esse non abbiamo rapporti di diretta parentela.
Sento di citare a tal proposito, il tenero ricordo della Zia Giuseppina di Aragona (provincia di Agrigento), maestra elementare nota per il suo buon cuore, il suo amore per la famiglia e per essere una bravissima cuoca!
C'è da dire che il marito, la buonanima dello Zio Biagio (Gino per gli amici... da "Biagino", nativo di Cattolica Eraclea) gradiva parecchio le pietanze della consorte e tantu era l'amuri, che era sempre pronto a complimentarsi con la moglie.
Fra i tanti piatti che questa piccola grande donna era specializzata, resta impresso il ricordo del buon "pitaggiu" fatto a suo tempo e a regola d'arte, tanto che figli e nipoti ancor oggi, gustando con la mente gli sovviene l'acquolina in bocca!

Adesso che entrambi siete in Cielo, guardateci sempre con Amore: vi vogliamo bene, non vi abbiamo dimenticati!
Da Palermo (vostra seconda città) e da Agrigento i vostri amici e congiunti, un abbraccio...



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